[Nella foto sopra Clara e Gigi Padovani ricevono il riconoscimento come “Amici della Nocciola” dal presidente dell’Associazione “Città della Nocciola”, Rosario D’Acunto]
In tutto il mondo la coltivazione del nocciolo è in crescita esponenziale. L’industria dolciaria e gli artigiani pasticceri, cioccolatieri e gelatieri ne hanno fatto continuamente aumentare la domanda. La produzione mondiale infatti è passata da 182 mila tonnellate del 1961 alle 943 mila del 2015 (nel 2016 vi è stato un calo a 743 mila per ragioni climatiche), con in testa la Turchia (tra il 60 e il 70 per cento del totale mondiale), seguita da Italia, Stati Uniti, Azerbjan, Georgia, Cina, Iran, Cile, Spagna (dati Fao 2016). In Italia gli ultimi dati disponibili – in attesa di conoscere quelli della raccolta 2018, appena terminata, con buone rese – indicano in circa 75 mila gli ettari coltivati, con 120 mila tonnellate di produzione totale.
E’ una vera e propria “rivoluzione”, che però rischia di mettere in crisi la qualità a scapito della qualità. Sono tre le denominazioni protette dall’Europa con i marchi di tipicità: la Nocciola Piemonte Igp, la Nocciola di Giffoni Igp e la Nocciola Romana Dop. Ma le cultivar sono molte di più. In Sicilia: la Nocciola dei Nebrodi o delle Madonie (Minullara, Ghirara, Siciliana); il Calabria: Tonda Calabrese; il Campania: San Giovanni, Mortarella, Tonda di Giffoni, Tonda bianca e Tonda Rossa Avellinese, Camponica, Riccia di Talanico; in Lazio: Tonda Gentile Romana e Nocchione; in Piemonte: Tonda Gentile Trilobata. E sono oltre 250 i centri rurali italiani, piccoli e grandi, nel cui territorio si coltiva: i Comuni coinvolto ne sono giustamente orgogliosi, tanto da aver fondato nel 2004 l’Associazione Nazionale Città della Nocciola. L’associazione delle Città della Nocciola ha svolto nello scorso week-end, il 13 e 14 ottobre 2018, le sue 14° Assise nazionale a Castellero d’Asti: erano presenti tanti amministratori, in rappresentanza dei Comuni corilicoli italiani dalla Sicilia al Piemonte, dalla Calabria alla Campania, al Lazio, all’Umbria. “La scelta di Castellero, dichiara il Sindaco Roberto Campia, non è stata casuale ma ha voluto valorizzare l’accordo di filiera della nocciola tra l’azienda Novi Elah Dufour e ben 198 corilicoltori piemontesi.”
[Nella foto sotto, la direttrice dell’Associazione Città della Nocciola, Irma Brizzi, con Clara e Gigi Padovani, sabato 13 ottobre 2018, durante la presentazione del libro sul cioccolato]
Ecco come sono stati riassunti i lavori della due giorni in Monferrato, da un comunicato dell’associazione: “Il rischio di questi nuovi impianti va urgentemente affrontato, ha dichiarato Rosario D’Acunto, con una immediata convocazione del Tavolo Corilicolo Nazionale. Spingere i territori italiani alla coltivazione intensiva avrà un impatto dannoso compromettendo la biodiversità, depauperando ulteriormente le risorse idriche, alterando i paesaggi, riducendo le qualità sensoriali e commerciali e producendo, infine, un serio rischio di calo dei prezzi a danno dei produttori tradizionali con il conseguente abbandono delle aree meno produttive che coincidono con i territori a maggiore rischio idrogeologico e di spopolamento!”
Nel comunicato si ricorda che il prossimo evento nazionale, dopo la partecipazione, con il Direttore dell’Associazione Irma Brizi, alla Festa del Torrone di Cremona, si terrà il 9 dicembre a Fico Eataly World a Bologna, il 9 dicembre, per la settima edizione del Nocciola Day, la giornata nazionale dedicata alla nocciola e all’orgoglio corilicolo, protagonisti i produttori dei territori italiani con mercatini, degustazioni guidate e tavole rotonde. Conclude la nota: “Con questa Assise si consolida strategicamente la collaborazione, avviata da Irma Brizi, con il territorio spagnolo di produzione dell’avellana De Reus DOP per creare un dialogo diretto e comune con l’Unione Europea sulle criticità del comparto. Così come si consolida la collaborazione con i giornalisti Clara e Gigi Padovani, neo soci onorari del Club Amici Città della Nocciola”.
[Nel video l’intervista al presidente Rosario D’Acunto]