Quando sono entrati nelle nostre case i surgelati? Come si è diffusa l’acqua minerale? E qual’era il piatto preferito di Garibaldi? Dai cuochi futuristi al tiramisù, dalla pizza al dado per il brodo, un avvincente viaggio tra le specialità, i piatti e i vini che hanno accompagnato 150 anni di Italia unita, alla scoperta del «gusto italiano» che si cela dietro numerosissime tradizioni locali. Dal 1861 ai giorni nostri, Clara e Gigi Padovani raccontano come sono nati e si sono evoluti gli stili alimentari del nostro Paese, e propongono un’inedita cronologia con 500 date fondamentali per la costruzione dell’identità agroalimentare italiana. Quindici ricette emblematiche, una per decennio, scandiscono i mutamenti delle tendenze culinarie del Buon Paese, da Vialardi e Artusi agli chef del nuovo millennio. Un tuffo nella memoria collettiva, per capire quanto della nostra identità si debba alla cucina.
L’Espresso (Enzo Vizzari)Un testo di riferimento per chi voglia capire quanto della nostra identità — probabilmente molto — si debba alla gastronomia e all’enologia
Repubblica (Marco Trabucco)Mancava un libro che raccontasse, con leggerezza e puntualità, cosa è accaduto nei fornelli della nostra penisola da quando, 150 anni fa, è diventata una nazione.
Il Tirreno (Federico Ricci)Clara e Gigi Padovani hanno messo in moto la macchina della ricerca e la passione per le cose buone per regalarci un inedito percorso nelle (vere) prelibatezze italiane.
Io donna del Corriere della Sera (Emilia Grossi)150 anni della nostra storia ricostruiti attraverso quello che mettiamo in tavola. Con gustosa erudizione.
Agenzia Ansa (notiziario libri, Emmanuela Banfo)Un volume non solo di curiosità, ma anche di storia e di ricette regionali diventate patrimonio nazionale: un excursus completo, dettagliato di date, nomi e aneddoti lungo 150 anni. Una precisione a cui Gigi e Clara Padovani, con gli oltre venti libri già pubblicati, hanno abituato i loro lettori. Chi vuole può leggerlo dalla A alla Z, chi usarlo come sorta di agenda, pro-memoria di facile consultazione
Club di Papillon (La notizia del giorno)In trecento pagine viene ripercorsa la storia della cucina, vista dai fornelli dei grandi ristoranti e delle tendenze in voga, sia attraverso gli occhi delle massaie che vedevano cambiare il mondo negli scaffali del supermercato.
Gambero RossoUn volume ricco di stimoli, racconta l’evoluzione del gusto in Italia e, di pari passo, del giornalismo di settore.
Informacibo (Donato Troiano)Un libro completissimo per scoprire tutte le curiosità sulla storia d’Italia attraverso i fatti e le notizie del mondo agroalimentare. Il ministero della Pubblica Istruzione dovrebbe veicolarlo nelle scuole come strumento didattico indispensabile.
Identità Golose (La newsletter)Di piatto in piatto un mare di note e informazioni utili, curiosità che possono risultare il sale di una conversazione a tavola.
Gli autori
Clara e Gigi Padovani sono nati ad Alba e vivono a Torino. Per dieci anni sono stati critici gastronomici per la Guida dell’Espresso. Gigi è giornalista e dal 1985 scrive per La Stampa. Collaborano a riviste e manifestazioni dedicate al cioccolato e hanno pubblicato più di venti libri (alcuni insieme), tradotti anche in Francia, Germania e Stati Uniti. Tra questi: Slow Food Revolution (Rizzoli 2005), Conoscere il cioccolato (Ponte alle Grazie 2006, premiato al Bancarella Cucina e tra i Libri da gustare), Gianduiotto mania (Giunti 2007), Dolci del sole (Rizzoli 2008), Niko, semplicità reale (Giunti 2009, premiato al Bancarella Cucina), Passione Nutella (Giunti 2010). Con Blu Edizioni, in questa collana, hanno pubblicato un racconto nelle Ricette del cuore (2007) e nel 2010 CioccolaTorino.
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150 anni
Le ricette
1861-1870 Agnelotti alla borghese
(ricetta da Giovanni Vialardi, “Cucina borghese semplice ed economica”, 1863)
1871-1880 Minestrone col pesto
(ricetta da Gio Batta Ratto, “La cuciniera genovese”, 1877)
1881-1890 Costolette alla milanese
(ricetta, “Il cuoco sapiente”, 1887)
1891-1900 Salsa di pomodoro
(ricetta n. 125 da Pellegrino Artusi, “La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene, 1891)
1901-1910 Cassata alla palermitana
(ricetta da Giuseppe Ciocca, “Il pasticciere e confetturiere moderno”, 1907)
1911-1920 Farinata
(ricetta dal “Manuale di 150 ricette di cucina di guerra”, Cremona 1916)
1921-1930 Fritto misto all’italiana
(ricetta da Amedeo Pettini, Manuale di cucina e di pasticceria, 1927)
1931-1940 Ultravirile
(ricetta da F.T. Marinetti e Fillìa, “Cucina futurista”, 1932)
1941-1950 Soffiato di pane
(ricetta di Elisabetta Randi, “La cucina autarchica”, 1942)
1951-1960 Gnocchi alla romana
(ricetta dal “Cucchiaio d’Argento”, Domus 1950)
1961-1970 Tirame su
(ricetta di Roberto Linguanotto, Le Beccherie, Treviso, 1970)
1971-1980 Savarin di riso e lingua
(ricetta di Mirella Cantarelli, Samboseto, Anni 70)
1981-1990 Raviolo aperto
(ricetta di Gualtiero Marchesi, Milano, 1981)
1991-2000 Cyber eggs
(ricetta di Davide Scabin, Combal.Zero, Rivoli, 1998)
2000-2011 Cinque diverse stagionature di Parmigiano-Reggiano in cinque diverse consistenze e temperature
(ricetta di Massimo Bottura, Francescana di Modena, 2008)
La mostra
Il Buon Paese a tavola Storia e immagini dell’agro-alimentare: 1861-2011 Una mostra a cura di Gigi e Clara Padovani
La mostra si è aperta il 7 ottobre 2011 con un dibattito al quale hannoi partecipato Giacomo Boggetto, direttore e consigliere amministrazione agenzia Armando Testa; Alberto Capatti, storico dell’alimentazione; Luigi Cremona, critico gastronomico e direttore guida Touring Club Italiano; Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini; Gualtiero Marchesi, chef e rettore della Scuola di cucina Alma di Colorno (Pr); Bob Noto, fotografo e designer.
Inaugurazione
I pannelli
Il backstage
La mostra IlBuon Paese a tavola - Storia e immagini dell’agro-alimentare: 1861-2011 è un percorso cronologico del gusto, dal 1861 ai giorni nostri, con citazioni di menu, prodotti, libri, ricette che costituiscono un patrimonio collettivo. L’esposizione è corredata da un video - realizzato dalla Città di Torino – Divisione Cultura, impreziosito da una selezione di Caroselli e spot realizzati dall'agenzia Armando Testa dedicati ai cibi e alle bevande più legati alla nostra memoria: da Carmencita a Citterio, da Riso Gallo a Martini.
Un lungo excursus fatto non soltanto di curiosità, ma anche di storia e di ricette regionali diventate patrimonio nazionale in un’inedita cronologia dedicata all’identità dell’Italia a tavola che va dalla pizza al dado per il brodo, dai primi manifesti per il vermouth e il cioccolato agli eroi di Carosello.
Un incontro tra storici, critici, chef, produttori di vino ed esperti di comunicazione - coordinato da Clara e Gigi Padovani, curatori della mostra e del libro Italia Buon Paese – Gusti, cibi e bevande in 150 anni di storia (Blu Edizioni) – ha introdotto i visitatori analizzando l’apporto dei patrioti del gusto ai nostri attuali stili alimentari, in un viaggio fatto di immagini e suggestioni, un viaggio nella memoria culinaria italiana, dalle ricette preferite di Vittorio Emanuele II e Garibaldi ai cuochi futuristi alle pubblicità del boom economico fino agli chef star e alle guide gastronomiche degli Anni Duemila.
All'incontro hanno partecipato: Giacomo Boggetto, direttore e consigliere amministrazione agenzia Armando Testa; Alberto Capatti, storico dell’alimentazione; Luigi Cremona, critico gastronomico e direttore guida Touring Club Italiano; Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini; Gualtiero Marchesi, chef e rettore della Scuola di cucina Alma di Colorno (Pr); Bob Noto, fotografo e designer.
Grazie all'amichevole collaborazione di alcune aziende del settore agro-alimentare, è seguito un aperitivo con cocktail futuristi preparato dal barman Aibes Fulvio Piccinino – la “Rosa bianca” a base di Campari, succo d’arancia e bioliquore alla rose e “Giostra d’alcol” a base di Barbera d’Asti, Campari e Cedrata – oltre a spumante e cedrata, accompagnati da stuzzichi, formaggi, cioccolato. Si ringraziano: Cantine Gancia, Cedral Tassoni, Origine Green Spirits, Beppino Occelli, Cooperativa Pausa Cafè, Guido Castagna.
Un’occasione per degustare un po’ di storia d’Italia e ripercorrere con la memoria tanti momenti della nostra unità. “Siamo passati dalla fame allo spreco – spiegano i curatori della mostra, Clara e GigiPadovani – e dai menu in francese di Casa Savoia agli spaghetti con la salsa di pomodoro codificata nel 1891 da Pellegrino Artusi, divenuti il piatto-emblema della cucina tricolore. Oggi ci sentiamo tutti più uniti, legati dai prodotti che ci rappresentano, come il Parmigiano Reggiano, il gianduiotto, i nostri grandi vini, tutte le specialità che insieme concorrono a creare il “gusto italiano”. Perché, in fondo, siamo un popolo di artisti, di eroi, di santi, di navigatori e… di gourmet”.