L’agro alimentare va in mostra alle Fiere di Parma dal 7 al 10 maggio

L’hanno già battezzata «foodland», o la «valle del cibo». Parma si appresta a riconfermare la sua fama di città golosa, ospitando dal 7 al 10 maggio il sedicesimo Salone dell’Alimentazione: è destinato agli operatori (ma studenti universitari e scolaresche in gruppo possono entrare), ma il «Fuori salone» trasformerà le vie cittadine in una kermesse con degustazioni di prodotti, eventi interattivi, attività ludiche e culturali, seminari sulla nutrizione. La manifestazione, anzi, è già in corso, su iniziativa di Marco Columbro, il popolare showman divenuto alfiere del mangiare sano, attraverso il concorso di ricette Saporbio (informazioni per partecipare presso il negozio di Simona Manfredi a Parma, fino al 26 aprile): le migliori preparazioni saranno poi cucinate alla Fiera da Tessa Gelisio (info sul programma completo su http://www.cibus.it/cibus_in_citta.php) .

 «Parma dimostra con Cibus 2012 di essere centrale nella food valley italiana dell’agroalimentare – spiega il presidente di Fiere di Parma, Franco Boni -: il nostro obiettivo principale, considerati i consumi in calo all’interno del nostro Paese, rimane la conquista di nuovi mercati esteri attraverso l’offerta di 2300 aziende espositrici». Non solo Germania, Stati Uniti e Giappone – dove già il «made in Italy» va forte – ma anche i Paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica): già ora 300 milioni di indiani benestanti consumano pasta, olio e formaggi tipici delle nostre regioni; in Brasile proliferano i ristoranti italiani; russi e cinesi hanno scoperto il Parmigiano Reggiano e i vini toscani o piemontesi. Aggiunge Filippo Ferrua, presidente di Federalimentare, l’associazione di Confindustria che raggruppa le imprese del food in Italia: «Rappresentiamo un fatturato di 130 miliardi di euro, pari all’8,1% del Pil, con 410 mila lavoratori e forse meritiamo più attenzione anche dal governo, invece di aumenti dell’Iva e tasse che deprimono i consumi. Ora speriamo nell’estero per un rilancio».

Per la verità c’è un elemento di ottimismo: gli unici consumi italiani che crescono, negli ultimi due anni, sono quelli dei prodotti biologici e le vendite nei supermercati sono aumentate dell’11,5%, mentre nei negozi specializzati hanno un segno più tra il 10 e il 15 per cento. L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di produttori bio, l’ottavo al mondo per superficie coltivata senza fertilizzanti chimici e trattamenti. Anche Cibus ha deciso di puntare sul naturale: nei padiglioni della Fiera ci saranno 350 aziende italiane produttrici, mentre l’area Saporbio sarà dedicata alla divulgazione degli stili di vita eco-sostenibili. Nella stessa direzione va il Forum Pianeta Nutrizione. Spiega il coordinatore scientifico dell’iniziativa, prof. Sergio Bernasconi: «Ormai è indispensabile coniugare la buona tavola con una alimentazione salutare: i corretti stili di vita possono evitare l’insorgere di malattie». D’altra parte un tempo le informazioni nutrizionali presenti sopra le etichette degli alimenti erano quasi inesistenti, oggi sono aumentate e offrono ai consumatori molte più indicazioni per trovare cibi di qualità anche al supermercato.

 

[Pubblicato sulle pagine “sapori” di Leggo del 24 aprile 2012]

 

 

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