di Gigi Padovani
Nato a Torino alla metà dell’Ottocento, grazie all’inedito matrimonio tra cacao e nocciole – un’idea dei cioccolatieri torinesi per sopperire alla mancanza delle fave provenienti dall’America Centrale – il gianduiotto sta conoscendo una seconda giovinezza: il successo di questa “via italiana” del Cibo degli Dei è planetario, con tanti artigiani che ne offrono la loro originale interpretazione e imitazioni più o meno riuscite in giro per il mondo. Ora è giunto il momento di difenderne l’autenticità e le “radici” territoriali: a tale scopo da qualche anno si è meritoriamente costituito il Comitato Gianduiotto Torino IGP, formato da cioccolatieri e industrie (non ancora tutte), che aspira ad ottenere il riconoscimento europeo di tutela.
Dopo tante riunioni, studi e carte bollate, pare che sia finalmente avviata la fase finale di questo progetto, perché il 5 maggio del 2022 è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte la proposta di disciplinare del Gianduiotto di Torino IGP: si spera che ora non vi siano azzecca-garbugli che cerchino di affossare questo ottimo progetto, magari per difendere interessi di industrie straniere.
La voglia di arrivare in fondo si è colta, palpabile, nella sera dell’Immacolata, a Bardonecchia, dove l’8 dicembre 20220 ha debuttato una bella pièce teatrale, dal titolo “A Tempo di Gianduiotto”, nella quale il primo cioccolatino incartato al mondo ha dato spettacolo presso il Palazzo delle Feste [nella foto], davanti a un’affollata platea. L’idea è di un cioccolatiere assai noto in Val di Susa, un Maestro del Gusto con una bella pasticceria nella centrale via Medail, Franco Ugetti (alla quarta generazione di giacche bianche): aiutato dai figli Davide e Andrea e dalla moglie Marina ha presentato uno spettacolo che ricostruisce simpaticamente la storia della specialità sabauda, a partire dai suoi antenati, i “diablotin” e i “givu” (cicche) che si producevano agli inizi dell’Ottocento.
Ne è nato uno show con immagini suggestive (del fotografo Massimo Sebastiani) e le canzoni d’epoca scelte e interpretate da due professionisti della musica, che insieme formano il Duo Vocale “Davide & Martina” – Davide Motta Fré e Martina Tosatto – specializzato nel recupero di famose canzoni del passato; a fare da filo conduttore il piacevole racconto di Luca Pejrolo, che nella vita fa il medico in Valsusa, ma si è dimostrato un coinvolgente “fine dicitore”. La vera sorpresa però è stata la disinvoltura e la professionalità sul palcoscenico di Franco Ugetti: ne conoscevamo le doti di pasticcere, l’abilità con il temperaggio del cioccolato, la lievitazione dei krapfen, la creatività nel creare squisite praline, ma non quelle di attore. Eppure lo show dedicato al gianduiotto è filato via con grande piacere del pubblico, e di noi autori del libro Gianduiottomania (Giunti 2007), dal quale sono tratti molti passaggi del testo.
La vera chicca finale della serata a Bardonecchia è stata la degustazione – grazie a una scatola distribuita all’ingresso agli spettatori e predisposta dal team Ugetti [nella foto ]- mentre i giovani Davide e Andrea in scena hanno mostrato le fasi di lavorazione del gianduiotto (in verità un po’ nascosti sul palco, forse li avremmo preferiti più visibili per il pubblico). Il box magico conteneva gli ingredienti “scomposti” del gianduiotto, da degustare secondo le indicazioni del Maestro del Gusto Franco Ugetti: burro di cacao, nocciola intera e in pasta, massa di cacao al cento per cento, zucchero. Si mescola tutto e come per magia nasce il gianduiotto (ma bisogna essere abili cioccolatieri).
Ugetti è tra i promotori del Comitato Giandujotto Torino IGP, con l’avvocato Antonio Borra (produttore di nocciole) e il presidente Guido Castagna, Maestro del Gusto e cioccolatiere a Giaveno e Torino. Questo spettacolo è una ennesima dimostrazione che il dolce lingottino avvolto nella carta dorata ha davvero tanto da raccontare. Noi continueremo a farlo sia collaborando alla realizzazione del sogno di tanti amanti del Cibo degli Dei e al riconoscimento di Torino Capitale del Cioccolato: cioè il Museo del Cioccolato Choco Story Torino (si aprirà a fine 2023 nei sotterranei della storica pasticceria Pfatisch 1926, gestita da Francesco Ciocatto con la moglie Stefania) in via Sacchi (i lavori incominceranno presto) sia con i nostri libri. Intanto aspettiamo lo spettacolo “A tempo di gianduiotto” anche a Torino. [nella foto sotto, da sinistra, Luca Pejrolo, Franco Ugetti, Davide & Martina, Davide e Adrea Ugetti]