E’ stata una corsa contro il tempo, tra bozze lette e corrette in pieno agosto, video montati a velocità record, il libro impaginato e stampato dalla Giunti (grazie al responsabile editorialeDavide Mazzanti e a quanti hanno sostenuto il nostro lavoro) e subito distribuito: questa settimana arriverà in tutte le librerie italiane l’ultima nostra fatica, che vi abbiamo annunciato a fine luglio. Si intitola Street food all’italiana. Il cibo di strada da leccarsi le dita (Giunti, 192 pagine, 14,90 euro). Raccoglie il frutto di un progetto complesso, scaturito da un emozionante tour dalla Val di Susa a Palermo: 350 foto originali scattate da noi, 38 video già online, 54 ricette raccolte “dal vivo” nei chioschi del cibo di strada, 5 proposte di grandi chef – Massimo Bottura, Fabio Picchi, Davide Scabin, Ciccio Sultano e Mauro Uliassi – e una trentina di “incontri sulla strade del gusto” con altrettanti protagonisti di questa antica attività ancora praticata da tanti giovani.
Per noi, scrivere di cucina vuol dire fare cultura, indagare nella storia materiale oltre a raccontare storie. Così abbiamo ricostruito il lungo cammino del cibo di strada, dai romani agli Ape Street Mobile, con tante curiosità, e descritto l’attualità del dissetarsi on the road, dalle birre artigianali alle bibite fino al tè freddo.
La sciamadda che scalda i carruggi genovesi, il cinque e cinque di Livorno, il borlengo emiliano, il battilocchio di Napoli o il pani ca’meusa palermitano. Quanti li conoscono? E chi ricorda che pasta e pizza sono nati nei vicoli partenopei? Grazie a questo libro, i cibi di strada della tradizione italiana non avranno più segreti: dalla farinata alla piadina, dalla pizza fritta al pane con la milza, queste specialità testimoniano una grande storia e un presente creativo. Street food all’italiana è il frutto del nostro viaggio lungo la penisola e racconta i tanti “eroi del quotidiano” che ancora impastano, infornano, friggono, bollono, arrostiscono nei loro chioschi. Artigiani che testimoniano valori quasi perduti della società italiana: un mestiere tramandato di padre in figlio, la ricerca della qualità, il legame con il proprio territorio, la fedeltà alle tradizioni.
Oggi molti giovani considerano lo street food un buon business, in quanto offre la possibilità di mantenere vivi i contatti con i propri clienti e permette di avviare un’attività di ristorazione senza grandi investimenti. Tra le pagine del libro si incontrano così il diplomato al liceo classico che, con la moglie laureata in Economia e Commercio, a Voltri continua a preparare la focaccia genovese, oppure l’architetto che a Cesenatico lavora nell’osteria di famiglia, andando a offrire nelle fiere il suo Gran fritto nel cono, e ancora l’ingegnere gestionale che nelle Marche produce l’oliva all’ascolana accanto al padre. Dopo una introduzione di storia e costume, con testimonianze e interviste (dal trippaio di quartiere a Gualtiero Marchesi), il libro presenta oltre 55 ricette pazientemente raccolte da un capo all’altro della Penisola, divise per ingredienti: cereali, carne, pesce, verdure e formaggi, dolci. Le preparazioni e le 350 fotografie originali di Gigi Padovani, sono il risultato di un viaggio dall’Alto Adige alla Sicilia. In apertura, cinque ricette di grandi chef stellati – Massimo Bottura dell’Osteria La Francescana di Modena, Fabio Picchi del Cibreo di Firenze, Davide Scabin del Combal.Zero di Rivoli (To), Ciccio Sultano del Duomo di Ragusa e Mauro Uliassi di Senigallia (An) – che rivisitano un piatto della tradizione di strada. Lo street food si dimostra anche fenomeno di moda al quale guardano gli eventi del settore, le riviste, le grandi aziende, il design. Scopriamo così un patrimonio giovane e antico da ricercare nei mercati rionali e nelle piazze d’Italia o da riproporre con successo, in cucina, per un pranzo in piedi, una festa per ragazzi o all’ora dell’aperitivo. Il libro si conclude con un capitolo dedicato a chi vuole “dissetarsi on the road”, dalle “tabernae” dell’Impero Romano al “Buckeye Cook Book” americano, con la prima ricetta del tè freddo. Con tanti abbinamenti per ogni ricetta, dalle birre artigianali ai vini locali alle bevande ghiacciate.
Street food all’italiana offre anche una importante novità multimediale. Durante il nostro tour in Italia per scrivere il libro, abbiamo registrato una quarantina di video con le interviste ai protagonisti di numerose ricette di Street food all’italiana. I video sono pubblicati su Internet e si possono vedere con lo smartphone o il tablet, grazie a un’applicazione scaricabile gratuitamente dal web. Nelle pagine del libro sono stampati Qr Code, (codici racchiusi all’interno di un piccolo quadrato), che collegano direttamente al sito http://www.streetfooditalia.it.
Per la prima volta un libro di cucina Giunti si presenta con la tecnologia della «realtà aumentata», come viene definito l’arricchimento multimediale di informazioni da un supporto cartaceo. I video sono stati montati dal videomaker Roberto Ghisu, il visual è del designerAndrea Vecera, il sito è stato preparato dal webmaster Angelo: un team che ha lavorato con noi con passione, professionalità e velocità.