Il torrone è il dolce più diffuso in Italia per le feste di fine anno. Ho voluto preparare un semifreddo che unisca il Buon Paese, usando un torrone friabile con le nocciole piemontesi insieme con le mandorle siciliane di Avola, che ben si abbinano al passito dell’isola di Salina. C. V.
Il panettone diventa protagonista di un dessert al piatto, che evoca le montagne innevate. Lo ha preparato per noi lo chef pasticcere dell’elegante ristorante Vite di San Patrignano, Franco Aliberti: un giovane dal curriculum stellato. Infatti nell’emporio di San Patrignano, a Coriano (Rn), non si trovano soltanto gli eccellenti formaggi e i salumi prodotti dagli ospiti della comunità di recupero per tossicodipendenti fondata dai Muccioli, ma anche un ottimo panettone artigianale, (23 euro al kg), confezionato sotto la guida del maestro fornaio Giuliano Pediconi: è morbido, aereo, con ottimi canditi e glassa di mandorle. c. v.
Un piatto della tradizione toscana alleggerito da Marta Pulini, la cuoca della Franceschetta 58 di Modena (il ristorante creato dallo chef Massimo Bottura, il cui locale con tre stelle Michelin, sempre a Modena, è l‘Osteria Francescana) che mi ha regalato la sua sperimentata ricetta. Con il termine «all’inzimino» si indica una preparazione di pesce in umido con bietole, pomodori, peperoncino ed erbette. C. V.
Ecco un piatto sano per l’inverno, ricco di calcio, contenuto nelle rape e nel formaggio. La veste è insolita, simile allo «strudel» di asburgica memoria ma gli ingredienti rendono omaggio al Lazio e al pecorino del pastore, realizzato con latte ovino e stagionato per almeno 4 o 5 mesi. C. V.
Pellegrino Artusi nel 1891 pubblicò un ricettario che codificò la cucina italiana. Nacque a Forlimpopoli, in Romagna, dove oggi è attiva “Casa Artusi”: ne dirige la scuola di cucina Carla Brigliadori, che mi ha insegnato e preparare questi gustosi e morbidi gnocchi con la ricotta. C. V.