Prima bevanda
Ch’ha la ghirlanda
E tutte abbatte
È il cioccolatte
Che in alta spuma
Gorgoglia e fuma
Girolamo Baruffaldi (1675-1755) Baccanali
Che bevanda delicata!
Carlo Goldoni (1707-1793) La bottega del caffè
Che diletto che mi dà!
Viva pur la cioccolata
Che dà gusto e sanità
È mezz’ora che sbatto;
Wolfang Amadeus Mozart (1756-1791), Despina (primo atto, scena ottava: Così fan tutte)
il cioccolatte è fatto, ed a me tocca
restar ad odorarlo a secca bocca?
Non è forse la mia come la vostra,
o garbate signore,
che a voi dessi l’essenza e a me l’odore?
Perbacco, vo’ assaggiarlo!
Com’è buono!
Una chicchera di cioccolata:
Alessandro Manzoni (1785-1873) Il padre a Gertrude, monaca di Monza, nei Promessi Sposi
il che, a que’ tempi, era quel che
già presso i Romani il dare la veste virile
Diffidare dell’acqua, del vino, di tutti;
Stendhal (1783-1842) La Certosa di Parma
vivere di cioccolato!
A spararmi ‘sta frottola è stato per primo
Dario Fo (1926-2016) Il paese dei mezaràt
il radiotelegrafista della stazione.
Mi aveva offerto un quadretto di cioccolato
e aveva aggiunto: come è ingiusta la vita!
Noi qui a spiluccare miseri pezzettini
e loro, di là, ‘sti svizzeri del cavolo
ce ne hanno da buttare, perfino sui tetti.
C’è una sola cosa che vorrei in questo momento
Jack Kerouac (1922-1969) I vagabondi del Dharma
più di qualsiasi al mondo, più di qualsiasi cosa
abbia desiderato in vita mia”. […]
“Cosa?” “Una bella tavoletta
grossa di cioccolato Hershey o anche una piccola.
Chissà perché, in questo momento una tavoletta
di cioccolato Hershey mi salverebbe l’anima.
Gli occhi solleva e pare
Guido Gozzano (1883-1916) Le golose
sugga, in supremo annunzio
non crema e cioccolatte
ma superliquefatte
parole di D’Annunzio.
Non volermene
Iginio Massari (1942) Oro colato
se non parlo di te…
o mio amato
cioccolato.
Duro, o in tazza
fumante
invitante
amante…
della mia fantasia
Amandoti sempre
Vai giù per la gola.
I sensi risvegli
l’anima si accalora.