Per chi lavora assai col cervello e non può stancare il ventricolo di buon mattino con una succolenta colazione, il cacao offre un eccellente cibo mattutino

Pellegrino Artusi
Da La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene (1891)

Prima bevanda
Ch’ha la ghirlanda, 
E tutte abbatte, 
È il cioccolatte, 
Che in alta spuma, 
gorgoglia e fuma

Girolamo Baruffaldi
Ditirambo dai Baccanali (1722)
 

Orsù, tutti coloro che hanno bevuto qualche sorsata di troppo alla coppa della voluttà, coloro che hanno passato lavorando buona parte del tempo che si dovrebbe dedicare al riposo, gli uomini di ingegno che si sentono temporaneamente diventati stupidi, coloro che trovano l’aria troppo umida, il tempo troppo lungo e l’atmosfera troppo difficile da sopportare, coloro che si sentono tormentati da una idea fissa che toglie loro la libertà di pensare, tutti costoro, dicevo, provino un buon mezzo libro di cioccolato ambrato nelle proporzioni di settanta-settantadue grammi di ambra ogni mezzo litro, e vederanno miracoli

Anthelme Brillat-Savarin
Da Fisiologia del gusto (1824)

Venezia è come mangiare una scatola di cioccolatini al liquore tutti in una volta

Truman Capote
Da The Observer (26 novembre 1961)

Ringrazio il gianduiotto, una prova dell’esistenza di Dio

Bruno Gambarotta
Da Codice gianduiotto (2006)

Che bevanda delicata!
Che diletto che mi dà!
Viva pur la cioccolata
Che dà gusto e sanità
[…]
Viva pur la cioccolata
E colui che l’ha inventata
E chi fece la canzone
Prega tutti in ginocchione
A mandarne in quantità
Che il poeta goderà

Carlo Goldoni
Da La conversazione (1758)

Felicità. Semplice come un bicchiere di cioccolata o tortuosa come il cuore. Amara. Dolce. Viva

Joanne Harris
Da Chocolat (1999)

Tutti quelli che dicono che il denaro non regala la felicità, sicuramente non l’hanno speso in cioccolato

Carole Matthews
Da Il sexy club del cioccolato (2007)

Torino città grigia? Solo per i daltonici, perché il cioccolato non è grigio, ma marron, un bel marron caldo e pastoso, denso ed energetico, e pure erotizzante. Dopo un bicerin, dopo qualche gianduiotto o pralina, il viagra e il ginseng sono superflui, e non c’è bisogno di calarsi o sniffare: il Po, la collina, il centro e le periferie sono un technicolor in cinemascope

Margherita Oggero
Da La Stampa, 18 febbraio 2006

Ci veniva offerta una crema di cioccolato fuggitiva e leggera come un lavoro di occasione in cui avesse spiegato tutto il suo talento

Marcel Proust
Da Du côté de chez Swann, primo volume di À la recherche du temps perdu (1913)