Ormai diffusa non soltanto nella ristorazione italiana, la panna cotta ha origine in Langa: fu creata intorno al 1940 dal cuoco del Belvedere di La Morra, con la complicità di una nobildonna ungherese ospite dell’albergo, affascinata da quelle colline. In questa mia ricetta, oltre alle nocciole, ho voluto colorare il dessert con una particolare confettura di rosa, che ogni anno mi omaggia la mia amica Mimma, che in giardino ha uno stupendo e profumato roseto.
Ingredienti per 4 persone 180 g di confettura di petali di rose • 200 ml di panna liquida fresca • 90 ml di latte intero • 40 g di zucchero • 3 scorzette di buccia d’arancia • 60 g di nocciole tostate • 2 fogli di gelatina (4 g)
Su fiamma bassa, faccio ridurre per alcuni minuti la confettura di rose. A parte, mescolando, porto a ebollizione la panna con il latte, lo zucchero e le scorzette d’arancia. Al primo bollore, ritiro dal fuoco. Elimino le scorzette, incorporo le nocciole tritate finemente e i fogli di gelatina, precedentemente ammollata in acqua fredda e ben strizzata. Mescolando, riporto a ebollizione su fiamma moderata, poi subito faccio raffreddare la crema, ponendo il tegame in un bagnomaria di acqua e ghiaccio. Distribuisco due cucchiai di confettura di rose sul fondo di ogni bicchiere o coppetta di vetro da dessert, livellando la superficie con una spatola da cucina. Sopra, distribuisco un ampio strato di panna cotta e, per garantirmi un perfetto risultato cromatico, metto il bicchiere in frigorifero per 15-20 minuti affinché la crema si rapprenda. Quindi, ricopro con un ultimo cucchiaio di confettura di rose. Ripongo in frigorifero per alcune ore onde ottenere la giusta consistenza e lo estraggo pochi minuti prima di portarlo in tavola.