Nota dell’editore | 6 |
I La rivoluzione diffusa | 7 |
Ecogastronomi e guerrieri dei campi | 7 |
Un bene comune | 16 |
Tendenza slow: un virus contagioso | 19 |
La permacoltura della Finca di Casimiro | 25 |
La telefonata e la lettera di Francesco | 27 |
II Le radici: 1949-1982 | 33 |
Una casa di ringhiera in via Mendicità Istruita | 33 |
Dalla San Vincenzo al Circolo comunista | 38 |
Due voci “rosse”: un giornale e una radio | 39 |
La lunga amicizia con Dario Fo | 43 |
L’epopea del Club Tenco e le Gemelle Nete | 45 |
“Cantar le uova” diventa una kermesse musicale | 49 |
I tajarin di Pina e Maria | 53 |
A tavola con i Tarocchi | 56 |
III La formazione: 1982-1985 | 61 |
La disfida di Montalcino | 61 |
Nel salotto di Bartolo Mascarello, patriarca del Barolo | 68 |
L’Enoteca Cavour 313 di Roma | 72 |
Il cenacolo letterario della rivista “La Gola” | 75 |
In pellegrinaggio a Beaune | 77 |
IV L’idea: 1986-1989 | 81 |
Gli Amici del Barolo nel pentolone di Arci Gola | 81 |
La tragedia del vino al metanolo | 85 |
Quando i produttori di Langa invertirono la rotta | 89 |
Con il Gambero Rosso la critica diventa militante | 91 |
Una gara gastronomica tra le Feste dell’Unità | 95 |
Tre bicchieri per bere meglio | 98 |
In California con Angelo Gaja e la “sporca dozzina” | 102 |
Un manifesto alternativo ai fast food | 106 |
Una sera a Parigi a ritmo Slow | 114 |
V La semina: 1990-1996 | 121 |
Un sussidiario per “mangiarbere” | 121 |
La scoperta di Bacco: le Convention | 124 |
Il soldato Nemecsek tra i governatori | 128 |
Vinitaly News e golosità alla milanese | 133 |
Al Lingotto il primo Salone del Gusto | 136 |
VI Il raccolto: 1997-2003 | 141 |
Cheese, alle sorgenti del latte (meglio se crudo) | 141 |
Il Congresso di Orvieto: Slow Food e Arcigola sono una cosa sola | 146 |
L’avvio della battaglia contro gli Ogm | 148 |
Dai capponi di Morozzo all’etichetta narrante | 151 |
Nei supermercati Coop, anche in Svizzera | 156 |
La nascita della Fondazione per la biodiversità | 160 |
Il sapore di mare con Slow Fish | 168 |
Un antropologo con Gargantua | 173 |
VII Il cambio della guardia | 177 |
Oltre il carisma del fondatore | 177 |
Un orto in ogni scuola | 181 |
Mercati della terra: da Montevarchi al mondo | 184 |
Dai Vignerons d’Europe a Slow Wine | 187 |
“Il nuovo timoniere dopo Cristoforo Colombo” | 190 |
VIII World Food Pride | 201 |
Una parata di orgoglio contadino | 201 |
La svolta amaranto di Puebla | 207 |
Una campagna per l’Africa | 210 |
Slow Mobil, chioccioline sulle ruote in Germania e Svizzera | 213 |
In America Latina uno Slow Camp per la biodiversità | 217 |
Fast Food Nation addio? | 221 |
Dalla Cina con sapore | 225 |
IX I semi di Terra Madre | 229 |
Obama: non è mai troppo tardi | 229 |
Alleanza dei Cuochi. Lo chef sbarcato da un barcone albanese | 232 |
Arca del Gusto: l’erba del canguro | 235 |
School Garden: i pomodori dei bambini di Miami | 239 |
Orti in Africa: da un villaggio all’altro in Somalia | 241 |
Quella zuppa istantanea dei Balcani | 246 |
Il riscatto degli Indigeni, dalla Svezia all’America | 248 |
Sfyn: ballando al ritmo di un minestrone | 251 |
X La comunità di Pollenzo | 255 |
Volano i tocchi al Graduation Day | 255 |
L’enologo di Cavour e Carlo Alberto | 261 |
I gastronomi giramondo | 264 |
Una communitas con l’idealità di Slow Food | 269 |
Laureati nella “bolla” Pollentina | 271 |
Il miracolo del vino in Banca | 280 |
Local Bra: gli studenti diventano “bottegai” | 282 |
XI Il parterre si allarga | 285 |
Un Principe alla mensa di Terra Madre | 285 |
I ministri dell’Agricoltura europei alla corte di Pollenzo | 289 |
Anche l’Autogrill si converte | 293 |
Vino sostenibile, in vigna e nella comunicazione | 294 |
Guido Barilla: “Anche l’industria può essere ‘buona’ per le persone e il pianeta” | 297 |
Giuseppe Lavazza. “Un caffè deve essere anche giusto” | 299 |
Oscar Farinetti. “Carlin mi disse: Eataly non mi piace, chiamalo Vatel” | 302 |
XII L’Università diffusa | 307 |
Bibliografia | 323 |
Cronologie | 329 |
Ringraziamenti | 343 |
Nota dell’editore
Il libro che avete tra le mani inizialmente voleva essere una riedizione di Slow Food Revolution, Da Arcigola a Terra Madre una nuova cultura del cibo e della vita (Rizzoli, 2005). Dodici anni dopo, quell’opera aveva bisogno di una corposa revisione che raccontasse le tante evoluzioni e rivoluzioni fuori e dentro il mondo di Slow Food. Gli autori, Carlo Petrini e Gigi Padovani, grazie a una lunga serie di interviste tra di loro e con molti esponenti a livello internazionale del movimento, alla fine hanno di fatto creato un nuovo libro. Alcune parti di esso fanno dunque riferimento al vecchio testo, ma le tante aggiunte e gli aggiornamenti lo completano e lo proiettano nel futuro, aumentandone la foliazione.
Si può dire che siamo di fronte alla “biografia” ufficiale del movimento Slow Food, la “storia di un’utopia possibile” che e partita da una piccola cittadina per conquistare milioni di persone nel mondo, sia quelli che fanno ufficialmente parte del mondo di Slow Food (associazioni nazionali e Terra Madre), sia quelli che ne sono stati inevitabilmente e fortemente influenzati nelle loro attività.
Altrettanto inevitabilmente la storia di Slow Food si sovrappone con quella personale del suo fondatore e sempre Presidente, Carlo Petrini: per questo c’e stato bisogno della mano redazionale di un giornalista come Gigi Padovani che ha trascritto le parole di Petrini togliendolo dal comprensibile imbarazzo di raccontare se stesso.
Vi invitiamo alla lettura, consapevoli che questo libro soddisferà molte curiosità e sfaterà anche tanti luoghi comuni non sempre veritieri su Slow Food.